Mercato libero dell’energia: come riconoscere le truffe
OPPORTUNITÀ DA COGLIERE MA ANCHE INSIDIE DA EVITARE
Con l’avvento del mercato libero dell’energia elettrica e del gas, gli utenti hanno la possibilità di cambiare fornitore e scegliere l’offerta migliore confrontando le varie proposte presenti sul mercato e optando quindi per quella più adatta alle proprie esigenze. Molti i call center che provano ad acquisire nuovi clienti con le offerte del mercato libero per le bollette della luce e del gas: le telefonate, infatti, si stanno facendo sempre più frequenti in vista della scadenza dei servizi di tutela, fissata per il 2023. Se a quella data non sarà stata effettuata una scelta in direzione del mercato libero, si potrà comunque beneficiare ancora della fornitura, fin quando non si sarà individuata la giusta opzione cui aderire. Sarà poi compito del nuovo fornitore preoccuparsi del recesso del contratto con il vecchio fornitore.
Quella del mercato libero è quindi una grande opportunità per milioni di italiani, che può garantire, sia per la luce che per il gas, un risparmio di oltre 200 euro in un anno. Un’opportunità diventata purtroppo anche terreno fertile per i truffatori, che hanno intravisto nuove interessanti “occasioni” per offrire falsi contratti di luce e gas, sottraendo soldi agli utenti.
Una fenomeno grave, e in continua crescita, che ha già coinvolto migliaia di persone, come hanno rivelato anche alcune inchieste televisive: ci sono molte realtà che tentano di raggirare i cittadini, spesso anziani o comunque in buona fede. E altrettanto spesso l’azienda di riferimento, quella che rivende la luce e il gas, non è a conoscenza delle pratiche disoneste di quelli che si spacciano per suoi agenti.
Truffe e criminalità
Il rischio più “semplice” al quale si può andare incontro è il cambio non sollecitato del piano tariffario o del fornitore. Ma si può arrivare anche alla richiesta, decisamente più pericolosa per l’utente, del numero di carta di credito per pagare le future bollette, a fronte della proposta del nuovo contratto da stipulare: in questo caso siamo di fronte a un vero e proprio atto criminoso. Anche se il contratto firmato non ha particolare valore, l’illecita acquisizione, e il conseguente utilizzo, dei numeri della carta di credito può mettere in serio pericolo i risparmi del consumatore truffato.
Call center: i rischi di truffa legati a contratti luce e gas
Diverse le tipologie di truffe legate alla fornitura di luce e gas naturale: numerose quelle che colpiscono i clienti privati, i cittadini comuni e le famiglie, attraverso l’attivazione di contratti non richiesti. In questo caso il call center raggira il consumatore inducendolo a comunicare, attraverso informazioni e richieste ingannevoli, i propri dati personali e i dati della fornitura (codice POD/PDR) con cui attivare un nuovo contratto. O anche cambiare il fornitore, senza alcun consenso esplicito del cittadino. Nota è infatti la cosiddetta “truffa del sì” con cui un call center può farci pronunciare alcune parole, come appunto “sì” o “confermo”, che poi vengono rimontate in una registrazione falsa che simula l’approvazione del nuovo contratto.
Truffe porta a porta: respingere finti tecnici o esattori
Innanzitutto è buona norma diffidare di chi si presenta in orari non consueti, prova a convincerci a firmare documenti “informativi” o “non vincolanti” a fronte del cambio di fornitore di luce e gas, senza mostrare chiarezza nell’esposizione dell’offerta e/o rifiutandosi di fornire dati personali e numero di telefono dell’azienda che rappresenta. Fondamentale non firmare mai moduli informativi o altri documenti, pagare somme, magari su richiesta di eventuali presunte bollette arretrate, e fornire i propri documenti di identità o bollette attraverso le quali è facile estrapolare dati personali. Diffidare anche dei “finti esattori” e dei “finti tecnici”. Chiedere sempre il tesserino di riconoscimento di chi bussa alla porta presentandosi come tale, l’agenzia di riferimento e il codice identificativo.
Truffe via email: il rischio del “phishing”
Le truffe via email – spesso chiamate “phishing” – relative a luce e gas, consistono nell’invio di finti messaggi di posta elettronica, costruiti per sembrare autentici, finalizzati a ingannare il destinatario per carpire dati sensibili come password, coordinate bancarie, codici fiscali, anche attraverso la richiesta di compilazione di appositi moduli online. Il fine è quello di raccogliere informazioni per rubare l’identità della persona, entrare nel suo conto bancario per sottrarre soldi, attivare finanziamenti a nome del malcapitato e così via. Diffidare sempre, quindi, di email che provengano da luoghi lontani, o scritte in un italiano non perfetto, o che contengano indesiderate richieste di dati personali o di denaro.
I costi della truffa
Il danno economico stimato per chi ha subito una truffa si aggira intorno ai 30 euro, nel caso di recesso anticipato dal precedente fornitore, che possono superare i 50 euro se, a insaputa del soggetto, vengono cambiati sia il fornitore della luce sia quello del gas. Costi che lievitano ulteriormente nel caso in cui si voglia tornare al fornitore originario e abbandonare quello “fraudolento”, che spesso non ha alcuna responsabilità dell’accaduto in quanto non ne è a conoscenza, essendo stato esso stesso coinvolto inconsapevolmente. Le cifre possono raggiungere target molto elevati quando ci si trova al cospetto di falsi tecnici, o della sottrazione dei dati della carta di credito, che può causare, se non bloccata in tempo, la decurtazione di centinaia o migliaia di euro.